Truffa dei curriculum: come difendersi – Unomattina 25/03/2025

Truffe telefoniche dei curriculum

Nuove truffe telefoniche: il lavoro come esca

Truffe telefoniche sempre più sofisticate: il lavoro come esca

Il panorama delle truffe telefoniche si fa ogni giorno più insidioso. I malintenzionati affinano le proprie strategie sfruttando le fragilità sociali ed economiche dei cittadini, e una delle tecniche più recenti e subdole è quella che promette un impiego per carpire dati personali o denaro. Si tratta di un raggiro che colpisce soprattutto chi è in cerca di lavoro, facendo leva sulla speranza di una nuova opportunità professionale.

Il meccanismo è semplice quanto efficace: la vittima riceve una chiamata o un messaggio, spesso via WhatsApp, da un presunto recruiter o da un’agenzia per il lavoro. Il tono è professionale, il linguaggio rassicurante. Viene comunicato un presunto esito positivo di un colloquio mai sostenuto, oppure viene proposta una posizione lavorativa allettante. A quel punto, il truffatore chiede di inviare documenti personali, come il curriculum, la carta d’identità o il codice fiscale. In alcuni casi, viene persino richiesto un pagamento per “spese di gestione” o “attivazione del contratto”.

Questa pratica, nota come “Online Recruitment Scam”, è stata segnalata da diverse associazioni di tutela dei consumatori e da enti come Assolavoro, che rappresenta le principali agenzie per il lavoro in Italia. L’associazione ha invitato i cittadini a prestare la massima attenzione e a seguire alcune regole fondamentali: non fidarsi di offerte di lavoro ricevute tramite canali non ufficiali, non condividere dati sensibili con interlocutori sconosciuti, e soprattutto non effettuare mai pagamenti. Le agenzie per il lavoro regolarmente accreditate non chiedono alcun contributo economico ai candidati.

A fare chiarezza su come riconoscere e difendersi da questi raggiri è Alessandro Curioni, docente di Sicurezza Informatica presso l’Università Cattolica di Milano, intervenuto nella trasmissione Unomattina del 25 marzo 2025 su RAI. Curioni ha sottolineato l’importanza di mantenere alta la soglia di attenzione e di saper individuare i segnali di allarme: richieste di contatto via WhatsApp da numeri anonimi, comunicazioni prive di riferimenti verificabili, e pressioni a fornire dati o effettuare azioni in tempi brevi.

Il sito Tutela Consumatore ribadisce spesso che la prevenzione è la prima forma di difesa. Informarsi, condividere le esperienze e segnalare i tentativi di truffa alle autorità competenti – come la Polizia Postale – è fondamentale per arginare il fenomeno. Inoltre, è utile consultare fonti affidabili e aggiornate, come gli elenchi ufficiali delle agenzie accreditate disponibili sul sito del Ministero del Lavoro.

📺 Guarda l’intervento completo su Unomattina: Video RAI 25/03/2025

📢 Questo messaggio è condiviso con finalità informative e per promuovere una discussione pubblica consapevole. La conoscenza è il primo strumento per tutelarsi: diffondere queste informazioni può aiutare a proteggere chi è più vulnerabile e contribuire a costruire una rete di cittadini più attenti e preparati.


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